Interview - Paolo Fedele.


Tra un concetto espresso in Stairway to heaven dei Led Zeppelin e la stima per il fantastico Benigni, imparo a conoscere Paolo Fedele, il primo uomo di questa trafila di interviste che ho avuto la fortuna di proporvi. 

Paolo è uno di noi, un altro giovane fotografo emergente o tale appassionato di fotografia che mi ha sottoposto il suo flickr e devo dire ne son rimasta piacevolmente colpita: tra ritratti e paesaggi mi son sentita un pò a casa, tra tanti generi che tutti proviamo all'inizio prima di stabilizzarci in quello che decideremo (o che deciderà per noi) essere la strada da seguire. 

"E se ascolti con attenzione. Alla fine riuscirai a sentire il motivo. Quando tutti sono uno e uno è una cosa sola. Essere saldi come una roccia e non un sasso che rotola.
Tratta da Stairway to heaven dei Led Zeppelin, credo che questa frase, nella suo fascino non abbia bisogno di interpretazioni.

Intervista a Paolo Fedele. 

1. Fino ad ora mi è capitato di intervistare solo donne e porre la sensazione dello "scattare" ad un piano sentimentale soprattutto romantico, legato al "sentimento" che noi donne siamo piu portate ad esporre anche con le parole. Essendo tu l'unico uomo, o perlomeno il primo che intervisto, curiosamente ti chiedo: cosa provi nello scattare? Cosa ti affascina di quest'arte? 
Vorrei rispondere alla tua domanda con una premessa: la fotografia è un'arte veramente particolare ed affascinante, talmente soggettiva a mio parere che ognuno di noi può, al suo interno, scoprirne emozioni uniche. Forse è questo l'aspetto della fotografia che più mi attrae: finché uno agisce nel puro interesse personale (non deve rendere conto a nessuno, né per un determinato guadagno, né per obbligo) difficilmente si possono avere delusioni: la fotocamera è il mezzo perfetto per trasmettere i nostri pensieri, stati d'animo, scavare nel passato delle persone con un click
Ecco penso sia questa la cosa più bella che provo nello scattare, senza una parola, in silenzio, contemplare la vita, dalla natura stessa, a chi ci vive sopra, alterandola. 


2. Cosa noti dalla tua primissima foto fino all'ultima che hai scattato di recente, sia esteticamente che personalmente? 
Come penso quasi tutti, all'inizio si va in cerca della fotografia perfetta, ovvero quella che rispetta le principali regole di geometria (a seconda del contesto) di luce, posizione dei soggetti, nitidezza e via dicendo. Questa tappa è estremamente necessaria per rendersi conto, col passare del tempo, che la fotografia in realtà ha più a che fare con l'anomalia che con la perfezione. Con questo voglio dire che una foto “correttamente eseguita” molte volte è priva di significato, si tralascia il vero senso dello scatto per soffermarsi sui particolari strutturali ,se si possono intendere tali; Da Aprile 2010 ( prima reflex, con conseguente prima foto) a tutt'ora penso sia stato questo il cammino che sto eseguendo, ovvero focalizzare l'attenzione sul vero significato che voglio trasmettere con uno scatto, piuttosto che la sua composizione. 

3. Cliché: progetti fotografici futuri, attuali e anche passati magari terminati? 
A Gennaio 2012 ho intenzione di iniziare il 365, sono convinto sia estremamente utile a livello personale, sia per migliorare genericamente, sia per aiutarsi a capire in che ambito fotografico preferiamo e ci piace di più agire (ritratti, paesaggi, still …). Tutt'ora sono a disposizione come 'aiuto fotografo' presso uno studio, per eventi esterni quali gare di ballo, eventi sportivi in generale. L'inverno scorso ho lavorato presso un agenzia di vita notturna genovese, come fotografo in discoteca il sabato e venerdì notte (ahimè non è stata purtroppo una bella esperienza, come immaginavo del resto, ma per guadagnare qualcosa sono stato costretto, visti gli impegni infrasettimanali con lo sport e la scuola). 

4. Essendo tu, come me, in questo periodo del mondo in cui la fotografia è tanto in voga, in cui tutti riscoprono quest'arte, quale consiglio senti di dare a quelle persone che vorrebbero farne un lavoro oltre che una passione? 
Secondo me entrare a far parte del mondo del lavoro come fotografo al giorno d'oggi è veramente un'impresa; fattore limitante è proprio la passione, in quanto anche se è triste da dire, interessano sempre di più fotografie che piacciano agli occhi di tutti ( esempio un bel bambino che sorride, colori e toni perfetti, sfuocato da favola, luci e ombre impeccabili) il tutto ottenuto grazie ai continui passi avanti della tecnologia ( ma indietro nel portafogli :S). Quindi forse sarebbe necessario mettere un po' da parte la passione e dedicarsi interamente a ciò che desidera il grande pubblico, non ciò che desideriamo noi. Oltretutto, con l'avvento del digitale, chiunque è in grado di prendere una fotocamera da 2000 euro in mano e scattare foto decenti, magari proprio colui che senza problemi è in grado di tirare su un'impresa, alla faccia del poveretto che si è fatto le ossa in analogico e “mastica” ogni aspetto della produzione, ma non ha le finanze per avviare questo tipo di lavoro. Se la selezione naturale stesse operando anche in questo ambito, chissà dove andremo a finire...

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